Border Collie - Working Border Collie

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BORDER COLLIE
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Origini e Storia

La primordiale esigenza avvertita dall'uomo allevatore era quella di difendere il bestiame dai predatori. Sfruttando l'istinto protettivo del "lupo domestico" nei confronti del suo nuovo branco, selezionò i grossi cani custodi, le cui caratteristiche dovevano essere sostanzialmente la devozione per il bestiame unita a un'efficace azione dissuasiva nei confronti dei predatori selvatici. Dopo aver risolto il problema della sicurezza della propria fonte di sostentamento, l'uomo sentì la necessità di mettere a frutto altre caratteristiche del suo amico animale. Affinché l'allevamento divenisse anche fonte di reddito, doveva essere in grado di gestire un numero di capi sempre crescente. Gli ungulati che allevava avevano sì la tendenza a stare raggruppati al pascolo per il timore dei predatori, ma al momento di spostarli l'impresa si faceva difficile e faticosa. Fu così che la pastorizia si arricchì di una seconda forma di cane da pastore: il conduttore.
      
Il border collie è l'esponente della famiglia dei collie universalmente considerato come il più adatto alla conduzione. Nonostante la razza sia stata riconosciuta ufficialmente solo in epoca recente, le sue origini, peraltro non del tutto note, sembrerebbero risalire agli albori della civiltà. Queste sono infatti riconducibili all'incrocio dei cani che gli antichi romani portarono con loro all'epoca delle invasioni della Britannia, iniziate con Cesare nel 55 a.C., con cani da pastore autoctoni.Con il contributo di agilità apportato dal più piccolo spitz vichingo, giunto in Britannia al seguito dei Normanni nel VII secolo, nasceva quel ceppo di cani da cui si sarebbero in futuro differenziate le diverse razze da pastore inglesi. La selezione del cane da lavoro andò nei secoli orientandosi a prediligere quei soggetti che mostravano una naturale disposizione a fermarsi e osservare la preda anziché attaccarla. Questa espressione di predazione sublimata ha portato, in terra inglese all'evoluzione fra i cani da pastore del border collie, con il suo occhio ipnotico.

Dall'epoca medioevale al 1800, la letteratura inglese riferisce spesso di cani da pastore al lavoro su greggi di pecore e lo fa sempre ponendo l'accento sulle eccezionali doti di questi animali e sul loro incalcolabile apporto all'economia britannica.La prima descrizione letteraria che accenna esplicitamente ad un cane che ha già acquisito le caratteristiche del border collie attuale risale al 1576, quando Johannes Caius, medico della regina Elisabetta I d'Inghilterra, nel suo trattato De Canibus Britannicus (Treatise on Englishe Dogges) scriveva: "Il nostro cane da pastore non è enorme, grande e grosso, ma di statura e taglia indifferenti, poiché non deve aver a che fare con il lupo assetato di sangue, giacché non ve ne sono in Inghilterra, felice e fausto benefizio questo, che è da ascriversi al potente Principe Edgar, per merito del quale l'intero paese ha potuto essere liberato dai lupi.(…) questo cane, all'udire la voce del padrone così come il suo fischio acuto, riconduce le pecore vaganti e disperse laddove costui vuole e desidera, donde il pastore trae il suo vantaggio, vale a dire che con poco lavoro e senza muovere un passo egli può governare e guidare il gregge secondo il suo desiderio." Il testo del Caius prosegue con un'interessante osservazione in merito al diverso modo di lavorare che già distingueva il cane da pastore inglese da quelli impiegati altrove: "…poiché non è in Inghilterra ciò che è in Francia, in Fiandra, in Siria, in Tartaria, dove le greggi seguono il pastore, poiché qui, nel nostro paese il pastore segue le greggi."

La selezione degli ovini in Gran Bretagna è stata orientata verso la produzione di animali da carne e da lana piuttosto che da latte, e tale tipo di allevamento, prescindendo dalla mungitura, limita notevolmente l'intervento umano sul bestiame. Da sempre immense greggi di pecore sono lasciate per lunghi periodi sui pascoli, fino al momento della tosatura. Nello svolgimento di questa operazione, affinché il recupero degli armenti potesse essere agevole e avvenire senza l'inutile spreco di risorse umane, da impiegare in altre mansioni, divenne insostituibile l'opera dei collie.

Il nome border collie fu per la prima volta introdotto ufficialmente a designare la razza in un articolo scritto nel 1921 che trattava dell' International Supreme Championship. Fu scelto nella volontà di distinguere il collie da lavoro da quello da show, ricordando la terra d'origine dei migliori cani da pastore dell'epoca, cioè le zone di confine, i Borders, fra Scozia ed Inghilterra, da qui il nome "border" (confine); l'etimologia della parola "collie" è invece incerta: secondo alcuni deriva da "Coleius" (fedele, in gallese), secondo altri da "coley" (nero), infine secondo una terza ipotesi deriverebbe da "colley", una razza di pecore scozzesi.
Border Collie

Il Border Collie è definito dal suo stile di lavoro. I cani da pastore sono allevati per la capacità di lavorare, ed il patrimonio genetico è il fattore più importante per determinare le caratteristiche di lavoro. Ogni razza da pastore ha un diverso metodo di lavoro a seconda delle esigenze degli allevatori nel momento in cui la razza è in fase di sviluppo. Sono le caratteristiche di lavoro della razza che la rendono diversa dalle altre razze.

"Occhio"
Il Border Collie controlla le pecore con gli "occhi", cosa che ha un significato particolare e che si riferisce alla capacità di concentrazione sulle pecore che il cane mostra. Le pecore sono "catturate" dalla forza dello sguardo del cane ed un cane in cui questa caratteristica è ben sviluppata è detto "forte di occhi". Ciò consente al cane di muovere la pecora tranquillamente e con calma. E’ probabile che ci siano stati cani con questa capacità fin dall’inizio dell'uso del collie da lavoro e, poiché si trattava di un comportamento utile, è stato oggetto di attenzioni nelle successive selezioni. James Hogg descrive questo comportamento nei suoi cani. Lo sguardo è la maggiore caratteristica istintiva del comportamento del Border Collie come cane da pastore.

"Clapping"
Il Border Collie ha la tendenza al "clap" cioè ad abbassarsi ed affrontare le pecore con la pancia in prossimità del suolo. Questo, unitamente all’"occhio" dà al Border Collie uno sguardo decisamente da predatore. I cani sono stati allevati per il clap e per l’occhio forte per molti anni, ma ora alcuni vengono allevati o addestrati a rimanere più in piedi in modo che siano pronti a muoversi più rapidamente, se necessario. Tuttavia, anche in piedi, un Border Collie comunque si rannicchia in avanti e mantiene un caratteristico aspetto da predatore.
Questa combinazione di comportamenti è davvero come il cacciare o l'inseguire la preda nei predatori, e l’istinto della pastorizia è spesso descritto come "istinto predatorio modificato". Forse, tornando indietro nelle oscure memorie del tempo, i cani furono scelti perché capaci di bloccare il loro istinto di uccidere.

"Intelligenza"
L’intelligenza, in un animale che non può parlare, è difficile da definire. Il Border Collie è di solito considerato un cane intelligente. Stanley Coren (THE INTELLIGENCE OF DOGS, 2005, The Free Press) descrive l'intelligenza in un Border Collie come "addestrabilità", ma i pastori avevano una definizione diversa. Per loro intelligenza significava che un cane fosse capace di pensare da se stesso. I Border Collie erano spesso inviati a grandi distanze per raccogliere le greggi sparse. Poiché spesso dovevano lavorare lontano dai loro handler, il Border Collie doveva essere intelligente e indipendente. Essi erano stati addestrati per gestire situazioni inusuali, senza l'assistenza del pastore.





Approfondimento

Per chi fosse interessato ad approfondire le origini del border collie, può cliccare sul link per aprire un interessante articolo del giudice inglese C.Dalglish


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